LA TRAP PUÒ ESSERE CONSIDERATA "VERA MUSICA"?
La trap è un genere musica moderno, esploso nell'ultimo decennio. Molti la apprezzano ma non tutti la capiscono. Sempre più spesso ci sono guerre sui social circa questo argomento ed io, vorrei riportare la mia opinione
CHE COS'È LA TRAP?
La trap è un sottogenere musicale dell'hip hop, derivante dal southern hip hop, nato nel Sud degli Stati Uniti e sviluppatosi tra la fine degli anni '90 e l'inizio degli anni 2000. Inizialmente era un genere di nicchia, ma dal 2010 si è diffusa a livello commerciale. Una musica giovane, nuova, criticata e contestata da determinate fasce d'età, ma apprezzata da tanti adolescenti e preadolescenti, ma anche da qualche adulto. Attualmente è sulla bocca di tutti, almeno nel nostro Paese, e anche se non incontra i propri gusti personali, conoscere questo genere musicale è fondamentale per capire la contemporaneità in cui si vive.
QUALI SONO LE DIFFERENZE TRA RAP E TRAP?
Il rap è un genere musicale che comprende diversi modi e stili. La trap è una figlia diretta del rap, una sua emanazione. Al di là delle possibili rivalità, del disconoscersi a vicenda, ci sono degli evidenti punti in comune tra di due generi. Tuttavia, quello che più spesso viene sottolineato sono le differenze. La trap, infatti, utilizza suoni molto più forti rispetto alle semplici basi hip pop, l'uso dell'autotune, e il contenuto dei testi generalmente concentrati sui soldi, droga e spaccio.
LA TRAP PUÒ ESSERE CONSIDERATA "VERA MUSICA"?
Nelle canzoni di gruppi come la Dark Polo Gang manca un immaginario o una narrazione di fondo. Solo bassi potenti, e alti, spesso reiterati, lasciando la voce del rapper a riempire tutto il resto dello spazio sonoro. La musica della Dark Polo Gang è prodotta male, ma non volutamente male, semplicemente male, senza perizia, senza l'intento di creare o di ricreare un suono, ma semplicemente usando mezzi spicci e usandoli con imperizia. La Dark Polo Gang incarna alla perfezione la musica dell'oggi, quella fatta per suonare sugli smartphone, non adatta a ballare, come buona parte della musica popolare del Novecento, né per socializzare. Una musica che non ha un testo (non si sta ovviamente parlando di assenza di parole, ma di testo inteso come narrazione lineare) e che ha rinunciato, scientemente o meno, a creare o anche solo a avere un immaginario, rincorrendo semmai una estetica. Assenza totale di poesia, ma anche di consapevolezza di come in fondo sia la poesia a farci rimanere uomini. .